LOGO DESIGN

FCI

Federazione Ciclistica Italiana

“La vita è come andare in bicicletta. Per restare in equilibrio devi muoverti”
Albert Einstein

Il progetto del logo per la Federazione Ciclistica Italiana muove i primi passi all’interno della metafora suggerita da Einstein. Così come nel ciclismo, nella vita occorre resistenza contro le avversità e le salite, concentrazione per rimanere focalizzati sul proprio obiettivo e tenacia per raggiungerlo. Tutto questo rimanendo sempre in movimento per non perdere l’equilibrio. Il logo della FCI vuole riprendere questa metafora in tutta la sua complessità e profondità di signifi­cato, e al contempo riuscire a comunicarla in pochi ma essenziali segni grafi­ci.

Era necessario trovare un elemento che in estrema sintesi riportasse alla mente all’osservatore i principi descritti e, banalmente, non c’è nulla con la stessa forza comunicativa di una bicicletta, rappresentata nella sua interezza: scegliere una parte di essa, sia la ruota o il telaio o altro, non avrebbe avuto la stessa capacità di “parlare”. La bicicletta però è in movimento, è veloce: la scia, indicata dalla bandiera italiana sulla ruota posteriore, è inclinata per dare l’effetto di rapidità.

Questa in un certo senso è la stessa chiave di lettura può essere utilizzata per il logo attuale, in cui la ruota di una bici con il suo movimento lascia la scia tricolore sulla sinistra. In questo modo il risultato dell’unione tra i due simboli è un elemento forte e riconoscibile ma anche in continuità con il passato, pur reinterpretandolo radicalmente in senso grafi­co. Ad aumentare il dinamismo dell’intera ­gura, tutte le linee oblique sono inclinate di 75°, dai bordi della bandiera alla forcella della bici e creano una struttura di direttrici che assecondano il concetto di velocità.

L’interpretazione metaforica della bici in movimento, oltre a riprendere la citazione di Einstein, la pone in un contesto immaginario in cui si muove per l’Italia diffondendo la cultura del ciclismo e potenziando lo sport in tutte le regioni. Grafi­camente e concretamente questa interpretazione può essere declinata sostituendo alla bandiera italiana il logo delle varie regioni, ma questa è materia di approfondimento successivo alla presente proposta.

La bicicletta è rappresentata con 3 segni: due cerchi e la forcella/manubrio. I due cerchi simboleggiano le due ruote e si sovrappongono per due motivi: per riproporre il concetto di movimento (fil rouge alla base di ogni scelta) e per dichiarare il riferimento al logo del CONI e più esplicitamente alle Olimpiadi.

L’appartenenza all’organismo di governo di raccordo di tutte le federazioni sportive italiane è così reso chiaro e comprensibile. Lo stesso motivo implica la scelta del bordo dorato attorno alla bandiera, così come è dorato il contorno del tricolore del CONI. Inoltre i due cerchi, intersecandosi, si uniscono e insieme descrivono con una forma semplice il concetto di federazione che, per etimologia, indica unione, associazione. La forcella e il manubrio invece, oltre a completare la forma della bicicletta, sono stilizzati e costituiti dalle iniziali della Federazione Ciclistica Italiana: la forcella insieme al manubrio disegnano una F, il solo manubrio la C e la forcella la I. Il tutto proporzionato in modo tale da risultare visibile e intelligibile anche nelle versioni ridotte del logo. Come già speci­ficato, l’inclinazione a 75° della forcella è data dalle direttrici diagonali già usate nella bandiera.

Sempre per mantenere alta la leggibilità immediata del logo, la palette dei colori è completamente derivata dal logo del CONI: azzurro come colore principale, verde bianco e rosso della bandiera e l’oro del contorno.